Benedetto sei Tu o Signore
che nella limpida sera di febbraio
accendi Vespero dalla luce chiara
che un dì a mio padre e a mia madre
indicò il cammino per le tue dimore.
Benedetto sei Tu o Signore
per le solenni braccia protese
del cipresso argentato
che in veste bigia, verso il cielo terso,
intona la preghiera spandendo aromi.
Benedetto sei Tu o Signore
per la terra molle e scura
dove le viole tremano protese
ad un tempo propizio che verrà.
Benedetto sei Tu o Signore
per l’aria fresca e pura
che sul viso segna tracce
di un amorevole linguaggio.
Benedetto sei Tu o Signore
per l’acqua che sgorga e
per l’uccello che pispiglia
nel cavo verde delle fronde
lottando contro il sonno che lo alletta
mentre la luna a falce definisce
lontani orizzonti
a cui tendere ansiosi i nostri passi
sicuri che bontà e bellezza
incorniciano il tuo volto.
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