Ritengo che, quello che sta accadendo ultimamente in merito ad un diritto fondamentale per la sopravvivenza di un Stato e del popolo che ne fa parte, il Lavoro , con la "L" maiuscola e non minuscola, come forse qualche personalità vuol farlo diventare, assuma un aspetto molto grave e non può passare come normale.
Pur di fornire al nostro presidente del consiglio Prof. Rigors Mario Monti un pezzo di carta da portarsi in europa e da far vedere alla signora Merkel , è stata approvata una riforma del lavoro (art. 18) che tutto è tranne che una riforma . Non mi soffermo sui dettagli e su come le organizzazioni sindacali principali (CGIL CISL e UIL) stiano gestendo la situazione, ma solo su alcune minime considerazioni.
Frasi della Ministra Fornero come quelle del tipo "il Lavoro non è un diritto ma deve essere guadagnato anche con il sacrificio" sono , dal mio punto di vista e cosiderando anche quello che ha fatto e detto fino ad ora la Ministra, lacrimuccia/pensioni compresa, di estrema gravità e nascondono un aspetto psicologico di questa persona tutto da valutare.
Seppur la frase della Fornero sia stata tradotta dall' inglese, e quindi su questo fatto e sulla contestualizzazione si stia giocando la "difesa" del governo, "..work isn't a right.." a poco da essere contestualizzato. Fra l' altro, queste tipologie di difesa mi ricordano tanto quelle del governo precedente.
Insomma, certe frasi e certi comportamenti, non possono passare inosservati.
Ricordiamoci sempre che "L ' Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione" e che quello che sta accadendo ultimamente, è tutto tranne che il rispetto dell' articolo 1 della nostra costituzione, la base della costituzione, non stiamo combattendo per difendere il diritto al lavoro ne riusciamo ad imporre la nostra sovranità.
Tutto ciò, per il tradimento dei rappresentati della maggior parte dei partiti politici eletti.
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