Come sappiamo ieri , il Governo Letta ha deciso di attivare l' imposta , così detta di consumo , del 58.5% , su tutto ciò che riguarda l' acquisto di materiali inerenti l' utilizzo della sigaretta elettronica (liquidi, aromi, dispositivi meccanici, elettronici, ricambi, etc.). La tassa servirebbe in parte alla copertura del buco che si verrebbe a creare evitando l' aumento dell' iva dal 21% al 22% , aumento iva previsto dal precedente governo Monti. Così a "caldo" verrebbe da dire che non ci sia nulla di strano ma, pensandoci un pò meglio, anomalie e cotraddizioni su questo nuovo balzello non ne mancano di certo.
Una delle prime anomalie è, ad esempio, la ricaduta occupazionale ed economica sugli ormai migliaia di negozi e decine di migliaia di consumatori (previsti un milione entro fine 2013 ma, a questo punto saranno inferiori). Infatti, se da un lato servono soldi per porre in essere politiche che incentivino i consumi , come appunto evitare l' aumento dell' iva , dall' altro si decide per una imposta molto pesante su un prodotto che sta attirando sempre più consumatori e generando business. Business che, di certo, non fa male a nessuno , ne ai negozi , sempre più numerosi e quindi con evidenti seppur limitati aspetti positivi per l' occupazione, ne tantomeno ai consumatori, con notevole risparmio di denaro e salute rispetto all' acquisto e consumo delle malsane e ultratassate "analogiche". In un certo senso, si annienta sul nascere un business sicuro ed in forte espansione.
Non si capisce inoltre perchè, chi ha un negozio specializzato nella vendita di di e-cig debba subire un trattamento diverso rispetto a chi ha un negozio specializzato nella vendita di altro prodotto.
La contraddizione è capire se il Governo Italiano ha veramente a cuore la sanlute dei suoi cittadini. Vorrei ricordare che il tabagismo è la causa di decine di migliaia di morti/anno in Italia , per non parlare poi di quelli che si ammalano, con costi enormi per Sanità e Previdenza. Meglio respirare l' aria, questo è chiaro, ma di certo , per quanto riguarda l' aspetto salute, molto meglio una sigaretta elettronica o e-cig che dir si voglia, che una iper-cancerogena "analogica". Abbiamo quindi uno Stato che si contraddice palesemente , da un lato , vieta la pubblicità delle "bionde" , scrive sui pacchetti che le contengono che nuociono gravemente alla salute etc. etc. ma, nel contempo, ne è l' unico fornitore (spacciatore).
Inoltre, un balzello del genere, non farebbe altro che generare in modo esponenziale , un mercato parallelo e "nascosto" dove i prodotti potrebbero veramente essere di qualità scadente se non addirittura nocivi.
E' chiaro che, quando un Governo decide di tassare, c'è sempre qualcuno che si lamenta e ci rimette più di altri ma, per quanto riguarda la tassa sulle e-cig, si colpiscono proprio quei tanti fumatori che, tramite le sigarette elettroniche, hanno o erano in procinto di provare seriamente a smettere.E non è che lo dico solo io, ma anche persone ben più credibili (vedi per esempio quì)
Un fumatore è un tossico-dipendente che ha lo Stato (monopolio) come suo unico fornitore di sostanza stupefacente.
Questa tassa, come del resto altre, non ha senso. La salute prima di tutto. Non so cosa ne pensate voi.
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